Intervista a Paolo Crisafi, Presidente di Re Mind, Filiera dell’immobiliare, di Sandro Gugliotta (Fonte: Le Cronache Nazionali)

Roma, 13 maggio 2020. Con il passare dei mesi dall’inizio della diffusione del virus Covid 19, stiamo, per fortuna, assistendo ad un costante miglioramento degli indicatori sanitari. Ciò che oggi preoccupa seriamente è il contagio dell’economia nazionale scatenato dal lockdown forzato, che ci costringerà ad un cambio di paradigma nel considerare dinamiche e processi economici alla base dell’economia di mercato nazionale ed europea. Non c’è settore produttivo che sia esente dalla necessità di adottare nuove strategie. Uno su tutti è quello immobiliare, che tiene in piedi gran parte del Pil nazionale e da cui storicamente sono passate le ripartenze economiche del nostro Paese. Il Decreto “Cura Italia”, impegna il Governo allo studio dei temi della filiera immobiliare come ricetta “anti crisi”per far ripartire l’economia. Una presa d’atto che pone una serie di questioni e interrogativi. Ne parliamo con Prof. Paolo Crisafi, docente universitario con esperienza di lungo corso nel mondo immobiliare e Presidente di Re Mind filiera dell’Immobiliare.

Il Cura Italia varato il 24 aprile impegna il Governo a trattare i temi del settore Immobiliare come uno dei punti da cui far ripartire l’economia. Su quali aspetti in particolare?
Re Mind sta dando il proprio supporto al Governo e a tutte le Forze Politiche del Parlamento in merito alle tematiche della filiera immobiliare e anche di carattere generale imprenditoriale, come ad esempio la tempistica di erogazione dei finanziamenti, la rinegoziazione dei finanziamenti già concessi pre – Covid 19 e la Cassa Integrazione. Per quanto riguarda la Filiera Immobiliare di particolare importanza sono le norme a sostegno della Cultura, del Turismo e delle Terme. Queste tematiche sono inserite in appositi emendamenti e lo sono anche quelle relative alla manutenzione degli strumenti finanziari immobiliari (e tra questi, le Siiq e i Fondi Immobiliari sono già oggetto di impegno del Governo a seguito Ordini del Giorno al Cura Italia). Il tema delle locazioni dovrebbe trovare in parte accoglimento negli emendamenti al “DL Liquidità” in parte direttamente nel testo del “DL Rilancio. E’un momento importante per la Filiera Immobiliare in quanto si sancisce che la Camera impegna il Governo a valutare l’opportunità di adottare iniziative volte in particolare a sostenere gli investimenti per la messa in sicurezza degli immobili e dei relativi impianti ( per antisismica e per antincendio); ad utilizzare materiali, metodologie e protocolli energetico-ambientali – rating system; ad adeguare, attraverso opportuni strumenti di incentivazione, l’aggiornamento dei requisiti di sicurezza degli ascensori installati in edifici esistenti; a riconoscere l’importante ruolo degli amministratori dei condomini.

2) Come cambierà il mercato immobiliare?
Siamo ancora in mezzo al guado”, occorre terminare la “traversata di un fiume in piena”: la crisi è nel pieno della sua azione e gli effetti sono ancora difficili da determinare in tutta la loro portata.
Dal Sud al Nord vediamo professionisti e operatori, aziende che chiedono subito maggiore liquidità e sgravi fiscali. Il mercato nelle grandi città registra un congelamento delle compravendite con notai e professionisti quasi completamente fermi.
Una ripresa del mercato la si potrà intravedere per gli alloggi di qualità ma è ancora presto per fare previsioni. Quello che chiediamo è un nuovo rinascimento. dopo le prime norme “tampone”, occorrono misure programmatiche urgenti.

3) Tra i tanti provvedimenti cosa comporterà la sospensione dei mutui?
E’ una delle misure ma dovrà essere estesa e prorogata. Crediamo a un disegno molto più vasto e incisivo. Occorre un progetto di sostegno alle famiglie che non riescono a pagare affitti.
Dall’altra parte occorre aiutare i proprietari con agevolazioni fiscali. La casa è un bene primario da sempre, va difesa, invertendo quella linea di tendenza che ha finito per vedere gli immobili come un’occasione di tassazione facile e immediata piuttosto che una grande risorsa e un bene primario non solo per tante famiglie, ma anche per investitori istituzionali e previdenziali.

4) Le grandi città come reagiscono?
I centri urbani, penso non solo a Roma e Milano ma ai tanti altri bellissimi comuni di Italia, specie al Sud, devono da subito rinnovare gli sforzi verso una reale rigenerazione urbana, riconvertendo immobili in zone centrali e semi centrali secondo criteri di sostenibilità ambientale e sicurezza strutturale, mettendo a disposizione ulteriori incentivi e facilitazioni, come ad esempio le misure per incrementare le protezioni antisismiche e quelle antincendio. Non fermiamoci al bonus facciate ma guardiamo anche dentro agli immobili. Le Amministrazioni poi, a livello centrale e gli enti locali, devono intraprendere con maggiore decisione la strada verso la semplificazione amministrativa e lo snellimento procedurale.

5) Con la crisi, come ha denunciato anche la Caritas, si acuirà il problema casa per molti cittadini soprattutto nelle grandi città. Dal momento che gli Enti locali non riescono a gestire l’emergenza abitativa non sarebbe possibile coinvolgere i privati in un grande progetto di edilizia pubblica?
Molto è stato fatto ma la cd. “fame” di alloggi da parte soprattutto delle categorie più svantaggiate o anche di ceti più esposti alla crisi economica permane. Importante, quindi, un ampliamento consistente della dotazione dei fondi esistenti (almeno il triplo) presso i Ministeri competenti, CDP e Consap. Nella convinzione che il bene primario è la casa, sarebbe, altresì, determinante individuare una forma di garanzia in favore delle banche che concedono mutui prima casa, di circa il 20% , affinché le banche possano erogare alle famiglie mutui al 100 % del prezzo di acquisto della casa di abitazione.
La predisposizione di un organico Piano Casa per l’Italia, che partendo dal Social Housing coinvolga le Assicurazioni, le Banche, gli operatori delle Filiere dell’Edilizia e dell’Immobiliare, è ciò di cui abbiamo bisogno. Un’unica finalità: ricreare i presupposti per un nuovo Miracolo Economico Italiano!

COSA E’ RE MIND FILIERA IMMOBILIARE?
Re Mind è un’associazione che contribuisce allo sviluppo sostenibile ambientale e alla messa in sicurezza della popolazione, degli investimenti, dei territori, delle città, degli immobili e dei relativi impianti; promuove, inoltre, la conoscenza, l’applicazione e l’implementazione delle buone pratiche internazionali e nazionali.