Benedetta Bonifati al Think Tank Build in Italy – L’Italia che Abiteremo del 22 Aprile 2024
Benedetta Bonifati Amministratore Unico Master Engineering e Vicepresidente Ance Roma Acer al Think Tank Build in Italy – L’Italia che Abiteremo del 22 Aprile 2024 ha così dichiarato: “In materia di rigenerazione urbana c’è una mancanza normativa nazionale e la portata delle leggi regionali in tema non basta. Senza azzerare quanto fatto in passato, bisogna migliorare e possiamo farlo lavorando insieme anche con la Regione Lazio. La normativa nazionale in vigore tutt’oggi è una normativa che nasce addirittura nel 1942 – successivamente c’è il DM 1444 del 1968 – definita quando l’urbanistica era un’urbanistica di espansione. Ormai si parla di rigenerazione urbana da 25 anni e non è ancora stata fatta una legge nazionale, che consenta di andare incontro alle necessità della rigenerazione urbana di oggi, perché fare rigenerazione urbana oggi significa ridurre il consumo del suolo, contrariamente ai principi dell’espansione. Ci sono quindi dei limiti, posti da queste leggi del passato, che devono essere superati, altrimenti la rigenerazione urbana diventa impossibile.
La trasformazione, necessaria all’interno delle città per venire incontro alle nuove esigenze, deve tener conto che c’è un nuovo modo di vivere: il nuovo modo di vivere prevede che non ci siano delle funzioni rigide, che oggi invece sono quelle che troviamo nella normativa nazionale e di conseguenza, nella normativa locale, quindi è necessario di una norma chiara e semplice. Serve una normativa sulla rigenerazione urbana che superi i limiti posti e pregressi. Vanno implementati i servizi, sia da un punto di vista qualitativo e non quantitativo, all’interno di una città: dallo spazio verde, al trasporto, alle infrastrutture. Perché non è detto che tutti useranno il parcheggio, se ci fosse una rete dei trasporti cambierebbero le abitudini, quindi perché mettere una dotazione di parcheggi quando magari gli abitanti di quel quartiere devono tendere a utilizzare di meno l’auto perché hanno dei mezzi di trasporto alternativi? Eppure questo genere di proposte non è percorribile, proprio perché la normativa prevede la dotazione di tot metri quadri, quindi adesso è importantissimo che nell’agenda del Governo sia prioritaria l’approvazione di una legge sulla rigenerazione urbana. Ci sono già cinque proposte parlamentari su cui potrebbe lavorare il Governo per approvarne una. Ultima cosa, e torno sul discorso della trasformazione: è importante anche procedere anche dal punto di vista culturale. Oggi l’effetto nimby è fortissimo nel nostro Paese e stride con l’evoluzione di altre città europee che accolgono quasi sempre con favore le trasformazioni urbane. Solo qua da noi, i comitati che si oppongono a simili operazioni bloccano tutto, spinti da questo effetto.
Anche qui, secondo noi, va accompagnato un cambiamento culturale e chiediamo alla politica stessa di aiutare i cittadini ad accettare queste trasformazioni, perché poi ne beneficeranno, ovviamente non imponendole, ma promuovendo quei processi partecipativi fondamentali nel processo decisionale. Riusciremo ad essere attrattivi solo quando sarà garantita certezza nel diritto, per chi investe e la sicurezza che si possa portare a compimento un’operazione senza tornare troppe volte indietro. Altrimenti come si fa a guardare avanti, verso il futuro?”.