Paolo Petrecca al Think Tank Remind Il Valore della Pace del 21 Settembre 2023
Paolo Petrecca Direttore Rai News 24 e Rai News al Think Tank Remind Il Valore della Pace del 21 Settembre 2023 ha così dichiarato:
“Buongiorno a tutti e grazie a Remind per l’invito a questo all’incontro “Il valore della pace” organizzato in collaborazione con l’Ufficio Italia del Parlamento Europeo.
È difficile parlare di Pace mentre continuiamo a raccontare un conflitto così forte tra Russia e Ucraina, da un anno e 7 mesi. Un conflitto che coinvolge tutto il mondo, di fatto, a tal punto che anche Papa Francesco in questi giorni ha parlato di pericolo terza guerra mondiale. Che non è una guerra solo fisica e fatta sul campo, o con le armi, ma con armi ancora più difficili da eliminare: quelle economiche e di interesse nazionale, che spesso stanno dietro alle dinamiche internazionali.
E già nuovi fronti si aprono, come in Nagorno/Karaback. Siamo in un mondo ricco di conflitti dove apprezzo l’azione di Remind volta a mettere insieme le buone pratiche del Pubblico e del Privato per la tutela del pianeta e il benessere delle persone nei luoghi dove vivono, operano e transitano con una particolare attenzione alla messa in sicurezza e allo sviluppo sostenibile della Nazione.
Do ora la parola a Paola Crisafi, Presidente di Remind e dell’Osservatorio per la Cura della Casa Comune, che insieme a me coordinerà i lavori della giornata internazionale della pace.
Segue il saluto di Fabrizio Spada direttore delle relazioni istituzionali dell’Ufficio Italia del Parlamento Europeo. Abbiamo ora la sezione il valore della pace per andare ad identificare e narrare i vari aspetti della pace con il rappresentante del governo il sotto segretario dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano, oltre ad alcuni rappresentanti dei settori produttivi e delle istituzioni governative e religiose.
In particolare do la parola al sotto segretario dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano oggi presente nella duplice veste di rappresentante del governo a questa magnifica giornata, oltre a avere l’importante delega alla “cura” dell’immobiliare pubblico. In particolare, mi farebbe piacere capire come la nuova concezione di cultura dell’abitare che mette al centro le persone e che viene portata avanti all’interno del comparto immobiliare allargato ispiri l’azione del Ministero dell’Economia
L’altra domanda che pongo al sottosegretario Lucia Albano è come si procederà con la cabina di regia per l’immobiliare pubblico per avere attenzione a tutto il ciclo di vita dell’immobile e fare in modo che non si ripetano più casi come il Ponte Morandi e il crollo della Palazzina a Torre del Greco.
Mi sia consentito un commento favorevole alla collaborazione in atto che vedo tra Remind che è un punto di incontro tra istituzioni europee, italiane e locali e operatori, managers e professionisti per trattare le molteplici tematiche contenute nell’immobiliare allargato, dove l’immobiliare pubblico è una parte fondamentale. Come favorevole è il mio pensiero nei confronti del sottosegretario Lucia Albano che sta seguendo le buone pratiche globali per adattarle alle particolarità e alle bellezze dell’Italia.
Sappiamo che il sottosegretario Albano ha degli impegni governativi e tra qualche minuto ci dovrà lasciare e quindi do subito la parola a Paolo Crisafi da oltre 20 anni si occupa di immobiliare essendo stato tra i fondatori della rappresentanza immobiliare in Italia e svolgendo ora il ruolo di portavoce delle nuove concezioni di cultura dell’abitare e di immobiliare allargato, in stretto collegamento con le linee guida per le politiche pubbliche sull’immobiliare.
Concludo dicendo che le parole che abbiamo ascoltato del Santo Padre, del Presidente Giorgia Meloni e ti tutti i relatori intervenuti ci ispirano e danno speranza che la pace non è solo possibile ma è anche e soprattutto raggiungibile con il dialogo come questo in corso durante il think tank Remind “il valore della pace”.
Tengo a condividere queste ultime considerazioni, ovvero che dietro alle guerre secondo me c’è sempre la vecchia dinamica dell’odio, mosso da questioni religiose, di contaminazioni culturali, che spingono poi insieme ai cambiamenti economici. Il nostro è un tempo in cui stiamo pagando la globalizzazione e i suoi processi, secondo me. L’emergenza migranti (la chiamano così da troppo tempo come ha ricordato il cardinal Zuppi) non è che un effetto di tutto ciò. E, come sapete, ci sono migranti e migranti: perché gli ucraini che scappano sono uguali ma diversi dagli africani che lasciano (ad esempio) le coste libiche. È un problema di ragioni storiche, appunto, di motivazioni culturali, di spinte economiche.
Interrogarsi, come stanno facendo in Europa e all’Onu, in queste ore, non basta più: servono risposte chiare. E speriamo che giornate come questa, dedicate alla pace, possano offrire un contributo concreto di idee a chi decide”.