Massimo Ponzellini (Presidente Centro Studi Giuseppe Bono) al Think Tank Futuro Italia Remind
“Saluto le istituzioni e gli imprenditori presenti a Futuro Italia Remind insieme al Presidente Paolo Crisafi e ai Vicepresidenti Manfredi Lefebvre e Francesco Burrelli. Quasi un secolo fa, quando ero giovane e partivo per il campeggio, mia madre mi diceva: “Divertiti e fai il bravo”. Questo è lo sviluppo sostenibile. Quando sono cresciuto, delle volte, chiedevo a mio papà di darmi la sua macchina per uscire con le ragazze e lui mi diceva: “io te la do però vai piano”. Questa è la sicurezza della Nazione. Noi parliamo di concetti che sono dei meravigliosi ossimori che sono stati creati per giustificare l’inefficienza e gli insuccessi che hanno caratterizzato lo sviluppo prima in altri Paesi e poi in Europa. Questa è la verità, dobbiamo dirla chiaramente. Tutta questa crescita fatta di abusi, corruzioni, fatta di grandi imprenditori, fatta di retorica, ha in realtà portato dei vantaggi incredibili: è aumentato il reddito procapite, la vita media e molto altro. Il meccanismo ha funzionato portando gravi ferite all’ambiente, alle diseguaglianze, alla sicurezza. Ma la più grave ferita che ha portato è quella all’educazione. Tutto questo che voi dite, si può realizzare se vi è una forte formazione di giovani, e meno giovani, affinché possano capire che esiste davvero la possibilità di uno sviluppo sostenibile, che non è una chimera, che è coniugabile. Uno sviluppo sostenibile è uno sviluppo che allunga fatalmente i termini di rientro dell’investimento. Allora, quando il Pnrr chiede che ci sia un tempo preciso per rientrare negli investimenti e questo tempo è particolarmente corto mi ricorda la mamma quando mi diceva: “Divertiti ma fai il bravo”. Sono due cose inconcepibili. Quindi nella realtà dei fatti, la vera negoziazione che va fatta è su quanto vale la sostenibilità e su quanto vale la sicurezza. E quanto vale la sostenibilità non è una cifra, ma un tempo. Quanto vale la sicurezza non è una statistica, ma uno stato d’animo. Sono concetti che non si possono applicare con delle regole che prescindono la creazione attraverso di valori etici e di valori profondi nella popolazione. Bisogna capire che vale la pena aspettare qualche anno per avere un mondo più sostenibile. Bisogna capire che è necessario rinunciare a qualche libertà per una sicurezza maggiore. Lo Strike Point non lo può porre ne’ un Governo o un’eccellente organizzazione sovranazionale come l’Europa. Ma dev’essere qualcosa che la popolazione sceglie perché così gli è stato insegnato, dalle famiglie, nella chiesa, dai professori. Detto questo, il Centro Bono partendo dallo studio ordinato da Bono stesso che diceva che una parte rilevante del pil del Paese viene dal mare, di cui una parte rientra nel 30% del Pil dell’Immobiliare allargato di cui è portavoce Remind.Serafino Ferruzzi, quando ero giovane, mi diceva che l’uomo costruirà tutto tranne una cosa: la terra. Ora, siccome lo sviluppo dell’uomo non si arresterà, nonostante le guerre, nonostante le pandemie, bisogna pensare al mare. Nel mare c’è il futuro dell’umanità. Questo pensava anche Bono e questo stiamo cercando di fare. In Italia, nel mare, abbiamo un’eccellenza assoluta che è la marina militare. La migliore in Europa e una delle migliori nel mondo. Quello che mi consola è una cosa: nell’antichità ci sono stati due grandi romanzi che hanno fatto la cultura: l’Iliade e l’Odissea. L’Iliade era per terra e finisce male. L’Odissea era per mare e finisce bene. Beh io spero che la curiosità di Ulisse sia dentro ognuno di noi.”
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