Mario Costantini Ad di Neva SGR (Intesa Sanpaolo) all’Italian Investment Council – Remind: “A settembre lanceremo un nuovo fondo di 500 milioni” – Agenpress

Neva SGR, parte del gruppo Intesa Sanpaolo, ha preso parte ai lavori di Italian Investment Council – Remind con il suo Amministratore delegato Mario Costantini che ha raccontato come la società dal 2020 ha istituito un fondo da 250 milioni di euro dedicato a quattro settori strategici: biotecnologie, riduzione del carbon footprint, transizione digitale e manifattura aerospaziale.

“Abbiamo deciso di lavorare costruendo un ponte transatlantico tra Stati Uniti e Italia”, ha affermato Mario Costantini, spiegando: “Utilizziamo del capitale che non è esclusivamente di Intesa Sanpaolo, ma è capitale delle famiglie con grandi patrimoni e delle istituzioni. Il nostro esercizio deve essere bilanciato con i principi di rischio rendimento. Il nostro è un capitale di rischio e come tale deve rendere molto di più di tutte le altre forme di investimento di capitale”.

Costantini poi ha sottolineato l’importanza di creare un ponte transatlantico tra Stati Uniti e Italia per sfruttare capitali provenienti da famiglie e istituzioni, oltre a Intesa Sanpaolo, con l’obiettivo di bilanciare il rischio e il rendimento degli investimenti. “Le sfide e gli imprenditori su cui investiamo sono globali”, ha affermato Costantini, evidenziando la natura internazionale delle aziende innovative nel portfolio di Neva SGR.

Le aziende finanziate da Neva SGR sono caratterizzate da una rapida crescita e trasformazione, passando da piccole startup ad aziende globali in un periodo di investimento compreso tra quattro e otto anni. “Le sfide su cui investiamo sono globali. Le aziende di cui stiamo parlando sono società che cambiano pelle con una velocità pazzesca”, ha continuato l’esponente del Gruppo Intesa Costantini, “passando venti dipendenti ad imprese globali che operano su più mercati con un valore che va oltre un miliardo.

Tra le aziende finanziate, ha specificato l’Amministratore Delegato di Neva Sgr, “se parliamo di aerospazio abbiamo investito in D-Orbit una società che parte dall’Italia, parte da Como, lancia satelliti di piccole dimensioni e di fatto l’abbiamo accompagnata da una valutazione di alcune decine di milioni di euro ad oltre 800 milioni di valore. Questo vale per l’aerospazio ma anche alle per quelle aziende legate alla lotta delle esternalità negative del clima. Parlo ad esempio di Energy Dome, un’altra realtà che di fatto ha realizzato uno storage meccanico energetico alternativo al litio e che è stata premiata tra le migliori tecnologie al mondo per la lotta al clima raccogliendo ingenti capitali dal fondo di Bill Gates Breakthrough Energy”.

In particolare, soffermandosi sul ruolo fondamentale del venture capital nella nostra Nazione, “l’Italia ha delle eccellenze nella componente hard delle tecnologie, nella produzione dei brevetti e nella produzione della proprietà intellettuale; e dall’altra parte ci sono delle eccellenze nelle componenti di meccanica e nelle componenti industriali. Queste sono componenti che si possono non solo esportare nelle economie che conosciamo oggi, ma possono essere proprio delle basi per costruire i principi sulle grandi sfide globali che dobbiamo affrontare”.

“Il venture capital utilizzato con l’occhio non delle donazioni, ma con l’occhio economico di creare impatto, così come è stato detto di raccontare qui a Italian Investment Council – Remind. Lo abbiamo fatto fino ad ora e continueremo a farlo. Proprio a settembre lanceremo un fondo da 500 milioni”.