Remind per la Pace, il messaggio del Papa: “Uniti per la cura del Creato” – Rainews
Le giornate di approfondimento Remind per la Pace, la Sicurezza e il Benessere delle Persone si sono concluse in coincidenza con la celebrazione in Vaticano del Sinodo – nel giorno della memoria di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia
Si sono concluse oggi le Giornate di Approfondimento Remind per la Pace, la Sicurezze e il Benessere delle Persone iniziate il 21 settembre a seguito del Think Tank “Il valore della Pace” che ha visto la partecipazione di istituzioni ed autorevoli esponenti provenienti da diversi settori del comparto immobiliare allargato con lo scopo di affermare, ancora una volta, l’indispensabilità della pace come valore assoluto secondo ogni punto di vista: economico, sociale, culturale e civile. Durante le giornate di approfondimento è stata approfondita e condivisa la nuova concezione di cultura dell’abitare che mette al centro la tutela del pianeta, la sicurezza e il benessere delle persone negli spazi, luoghi, territori e paesaggi dove vivono, operano e transitano.
La conclusione dei lavori coincide con una giornata simbolo: la celebrazione del principale Patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, che aveva fatto della fratellanza tra le persone e dei popoli e della tutela del Creato il percorso di vita da perseguire. Proprio in questa data Papa Francesco ha reso pubblica l’Enciclica Laudate Deumper ampliare e aggiornare i temi attuali sull’ecologia integrale e sulla cura della casa comune trattati nella Laudato sì’. “In questi anni, sappiamo la Laudato si’ ha avuto una forte influenza a livello mondiale suscitando un vastissimo dibattito, non solo in ambito cattolico, sull’atteggiamento verso la salvaguardia del Creato”. «Lodate Dio» è il nome di questa lettera/enciclica. Perché un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso. Così, con le indispensabili decisioni politiche, saremo sulla strada della cura reciproca.
L’apertura del Sinodo si pone in stretta continuità con quanto affermato nel messaggio di saluto inviato al Think Tank Remind “Il Valore della Pace”.Per il Santo Padre “è venuto il tempo di dire seriamente “no” alla guerra, di affermare che non le guerre sono giuste, ma che solo la pace è giusta: una pace stabile e duratura, non costruita sull’equilibrio pericolante della deterrenza, ma sulla fraternità che ci accomuna. Siamo infatti in cammino sulla stessa terra, tutti fratelli e sorelle, abitanti dell’unica casa comune”. Queste le parole delSanto Padreche, per l’occasione,ha impartito Benedizione Apostolica a tutti i partecipanti alla manifestazione Remind.
Al messaggio del Santo Padre ha fatto seguito Andrea Monda Direttore de L’Osservatore Romano: “Abbiamo appena sentito le parole del Santo Padre, sono parole che non hanno bisogno di commento. Del resto il mio compito, il compito dell’Osservatore Romano, non è quello di commentare il Papa, ma di offrire chiavi di lettura ai nostri lettori su questo tempo e su questo pontificato. Per altro oggi, il giorno di San Matteo, è una giornata di festa in Vaticano perché il 21 settembre di 80 anni fa, Papa Francesco ha ricevuto la sua vocazione entrando in chiesa per andarsi a confessare. Non a caso il motto episcopale di Bergoglio è riferito alla vocazione di San Matteo “Miserando atque eligendo”, ossia “guardò con misericordia e lo scelse”. Il Santo Padre, già più di dieci anni fa, da quando è stato nominato Papa, parlava di una terza guerra mondiale “a pezzetti”. Usava questa espressione. Già c’è una terza guerra mondiale a pezzetti. Non è stato molto ascoltato, ma noi vediamo che più passa il tempo e più questi pezzetti si stanno saldando. Ieri Zelensky diceva “La guerra è globale”. Il costo umano è quello Ucraino, ma la guerra è globale. Allora dobbiamo fare presto, dobbiamo muoverci. Mi piace quando Paolo Crisafi ha esortato a far partire questa maratona per la pace Remind, ma la domanda è: a quale chilometro siamo? Perché la maratona è lunga e noi abbiamo tutta la tenacia di voler arrivare fino alla meta, che è questa pace che tutto il mondo invoca. Desidero far vedere il giornale che è uscito ieri pomeriggio in cui c’era una prima copertina sul Nagorno Karabakh. Io giro ogni tanto per Roma e chiedo alla gente lei sa dov’è il Nagorno Karabakh? Non solo le persone non sanno dov’è, ma non hanno mai sentito queste parole. Ieri il Papa ha gridato: “tacciano le armi nel Nagorno Karabakh” perché lì c’è una tragedia nella tragedia umanitaria.
In effetti sembra quasi che abbiano ascoltato le parole del Papa in quanto, nel conflitto, pare sia giunto ad un cessate il fuoco, che però sa anche un po’ di resa. Quindi bisogna capire. La notizia è buona a metà diciamo. Il nostro è un giornale particolare. L’Osservatore Romano è un giornale Romano, non italiano. Romano vuol dire cattolico e cattolico vuol dire universale. Noi cerchiamo di raccontare tutto il mondo. Tutto il mondo è attraversato da conflitti spesso dimenticati. Da un anno e mezzo abbiamo il conflitto nel cuore dell’Europa, per cui noi europei pensiamo che la guerra sia quella in Ucraina, ma ce ne sono decine e decine nel mondo. Il Papa, pastore della Chiesa universale, come se fosse una determinazione nervosa, attraverso tutti i capillari, che sono i cattolici, sente il polso del pianeta ed è in fibrillazione. E noi cerchiamo di appunto come dicevo prima di offrire una chiave di lettura di questo tempo, e quindi anche di questo mondo. Nel giornale, al centro del paginone centrale, c’è un articolo dedicato all’inizio della scuola in cui vengono intervistati dei direttori di alcune scuole della Terrasanta, in Israele, che da decenni vivono la guerra il cui compito fondamentale è davvero quello di insegnare la pace. Perché poi noi qui parliamo della pace e si può parlare della pace, ma nei luoghi dove c’è la guerra è un’altra cosa. Forse non se ne parla, ma si vive, si combatte, si cerca di tenacemente di aggrapparsi a ogni minima speranza di un recupero e di un momento di pacificazione. Mi fa piacere inoltre ricordare che proprio un anno in questa sala insieme a Remind abbiamo trattato di questa rubrica dell’Osservatore Romano che si chiama “Osservatorio di strada”, un mensile non sui poveri, ma con i poveri. Questo significa che la redazione è fatta da loro, perché tra i poveri di Roma c’è gente che sa scrivere, c’è gente che ha una laurea, due lauree, gente che sa disegnare e sa fotografare; poi ovviamente c’è chi si lascia intervistare e spesso ha molte cose da dire, ma nessuno che l’ascolta. Abbiamo dato voce a chi non ha voce. Ed è un mensile che sta andando fortissimo. Il Papa ne è innamorato, ovviamente. Questo è un giornale Bergogliano dall’inizio alla fine. E l’osservatore di strada racconta questo, come dicono Paolo Crisafi e Tommaso Accetta, degli “urbanti”, il nuovo termine che abbiamo coniato insieme per identificare i “senza tetto”. Ovviamente è un giornale “disturbante”. Darò i saluti di Remind al Papa quando domani lo vedrò a Marsiglia con l’impegno di aggiornarlo si questa maratona che mi auguro porti i suoi frutti”.
S.E. Mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi Segretario Generale della CEI
In questo percorso sono state illuminanti le parole di Mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi Segretario Generale della CEI: “Sono ben lieto di poter offrire il mio contributo di voce e di parola in apertura dei lavori del convegno ‘Il valore della Pace’ che vede riuniti persone di diversa provenienza. Delle istituzioni, come delle culture, della religione, delle professioni, come del governo. Un plauso agli organizzatori, in particolare Remind e al suo Presidente Paolo Crisafi, così come al Parlamento Europeo e alla sua rappresentanza in Italia. Parlare della pace significa parlare di un obiettivo che può essere raggiunto, deve essere termine degli sforzi congiunti e convergenti di tutti. Quotidianamente veniamo investiti da notizie di guerre a cui purtroppo ci stiamo abituando, così come non avvertiamo con orrore il dilatarsi di una rete di inimicizia che coinvolge anche l’Armenia, la Siria, il Congo e tanti altri Paesi. Inimicizia che coinvolge anche le persone. Il tema della pace e il tema della guerra assume il suo valore quando pensiamo alla concretezza di vite, di mamme che piangono i loro figli morti o di persone che affrontano viaggi per un futuro migliore e che vengono poi torturate, imprigionate e che trovano la morte in luoghi ostili. Noi dobbiamo guardare sempre, in termini politici, la vita dell’uomo, la vita di ciascun uomo, per comprendere che la pace è un valore insostituibile, che non può essere garantito con un semplice equilibrio politico-diplomatico, ma con un’azione che veda la soddisfazione delle esigenze della libertà, della dignità dell’uomo, della solidarietà, dell’amore e della verità. Noi lo facciamo da cristiani e quindi nella certezza che Cristo è la nostra pace, il principe della pace che ha abbattuto nel suo corpo, sulla croce, il muro di inimicizia che separa l’uomo dall’uomo. E se l’inimicizia è la causa della guerra, per cui l’altro diventa un ostacolo alla realizzazione dei propri interessi o progetti di potere, l’amicizia, ossia il riconoscimento del bene dell’altro, è come il principio – l’aurora – di un mondo nuovo. La pace richiede il concorso di tutti e richiede molta cultura, la capacità cioè di saper elaborare pensieri, di saperli diffondere, di cercare la condivisione di tutti. Non possiamo limitarci a pensare al frenare i nemici o ad affermare le pretese dei propri amici. Dobbiamo parlare della pace come di ciò che garantisce la dignità dell’uomo. La Chiesa italiana quotidianamente opera per educare operatori di pace e che, insieme a tutti gli uomini di buona volontà, possono diffondere questo clima di amicizia. Negli ultimi tempi, poi, ha saputo sviluppare un’azione inedita, che si sta sviluppando in modo incoraggiante, convocando i vescovi del Mediterraneo per fare del Mediterraneo un bacino di pace. Sulla scorta dell’ispirazione di Giorgio La Pira noi siamo costretti a convivere e questa è un’opportunità e un destino perché sia possibile l’incontro fondato sul riconoscimento della ricchezza, del patrimonio di chi mi sta accanto. Di colui con cui condivido la riva dello stesso mare, ma che per questo non è mai rivale. Pensiamo agli incontri a Bari nel febbraio 2020, a quello di Firenze nel 2022. Da questi incontri è nata anche un’altra iniziativa che nel luglio scorso ha preso e preso inizio, cioè l’idea di un convegno di un consesso di giovani che vede riuniti i giovani di 18 Paesi del Mediterraneo impegnati a tessere rapporti di reciproca conoscenza e stima, di elaborare progetti di pace, di convivenza e di amicizia. Guardiamo con speranza guardiamo con grande fiducia questa che può essere un’aurora importante di un mondo nuovo. I giovani sono energia, capacità di dedizione, capacità di pensar cose nuove. La guerra è vecchia, solo la pace è la vera novità. E poi dice il futuro che ha bisogno di grande educazione. Non c’è pace senza educazione, perché l’educazione non vuole plasmare gli altri secondo un nostro modello – il modello che abbiamo in mente – ma vuole trarre da ciascun uomo il meglio che lo caratterizza. L’educazione ha bisogno di libertà, ha bisogno dell’incontro della libertà, ha bisogno di riconoscere la sacralità della coscienza dell’uomo, mai manipolabile dal potere. Guardiamo allora questi giovani con fiducia e volendo quasi mobilitare tutti i giovani dei nostri paesi per un’azione di pace che va cercata, va gridata, va celebrata, va quotidianamente tessuta.”
Mons. Joshtrom Kureethadam Coordinatore “Ecologia e Creato” della Santa Sede, autore dei 10 Comandamenti Verdi Laudato Si’ approfonditi insieme ai Partner Remind
Successivamente Mons. Joshtrom Kureethadam Coordinatore “Ecologia e Creato” della Santa Sede ha affermato: “Buongiorno a tutti, è una grande gioia per me stare qui oggi. Ringrazio Il Presidente di Remind Paolo Crisafi e il Presidente dei Giovani Tommaso Accetta per l’invito e a tutti voi per aver scelto un tema così attuale. Partecipo anche quest’anno per condividere i concetti che portiamo avanti con la piattaforma Laudato Si’ che vede gli amici di Remind in piena adesione. L’anno scorso sono stato ad Assisi alcuni giorni e poi lì mi hanno regalato un calendario francescano. Oggi il calendario riportava una preghiera proprio di San Francesco di Assisi, dalla sua lettera ai fedeli, che dice: “A tutti gli abitanti del mondo, Frate Francesco, augura una pace vera dal cielo”. Dunque vi porto questo augurio e in questo contesto vorrei offrirvi semplicemente tre riflessioni, partendo nell’enciclica Laudato si e in particolare suggerisce un metodo ben preciso per affrontare le questioni del presente: vedere, giudicare e agire. La prima cosa è aprire i nostri occhi sul fatto che siamo in guerra, anche tra di noi. Nel mondo sono in corso quasi 53 guerre, ma la guerra più grande è quella che non vediamo: è questa guerra insensata che abbiamo dichiarato contro la Nostra Madre Terra. In India di solito abbiamo tre mesi di piogge monsoniche. Quest’anno abbiamo avuto sei giorni. La madre terra sta gridando, manda tanti messaggi e quello che mi colpisce e mi intristisce di più è l’indifferenza. È questa la stessa indifferenza che abbiamo constatato anche verso il l’urlo dei poveri e per quello che è accaduto in Libia. 20.000 persone morte. Ricordiamo tutti quando, qualche mese fa, cinque signori persero la vita andando a visitare i resti del Titanic. Tutti i media ne hanno parlato per giorni e giorni. Mentre quante media hanno continuato a parlare di queste 20.000 persone morte in Libia? Ecco, questa è l’indifferenza di cui parlo, un’indifferenza che vedo rivolta anche verso i giovani e le future generazioni. Il secondo punto, ci dice Papa Francesco, è che dobbiamo giudicare per arrivare alla radice del problema e capire perché tutto questo sta accadendo. Io mi ricordo le parole di Papa Benedetto il quale affermava che “I deserti esteriori espandono perché quelli interiori stanno crescendo”. Ci manca la pace perché non c’è pace dentro di noi. La Laudato Si inizia il secondo paragrafo asserendo che la violenza che c’è nel cuore umano si presenta nella la malattia che c’è nel suolo, nell’aria e nell’acqua, fuori di noi. Concludo con la terza riflessione.
Papa Francesco ci dice di agire, ma cosa possiamo fare noi? Io credo che – come stiamo facendo oggi – dobbiamo lavorare insieme per costruire una pace integrale. Nella Laudato sì, paragrafo nove, Papa Francesco cita San Francesco di Assisi. Vorrei concludere proprio con San Francesco di Assisi che parla di questa pace a quattro livelli: pace con la Madre Terra, pace tra di noi, pace con il Creatore, pace con noi stessi. Questa è la pace integrale. Durante l’odierno think Tank Remind è stato bello sentire esponenti del mondo della politica, dell’economia, dei media, della comunicazione, dei giovani, dello sport, della diplomazia. Questo dialogo, questo agire al fine di istituire un’alleanza è la strada per raggiungere la pace integrale”.
L’economia, la nuova cultura dell’abitare e la Pace sono interconnesse in un rapporto complesso che può influenzare il benessere delle nazioni e delle comunità in tutto il mondo. Ne ha parlato Lucia Albano, Sottosegretario dell’Economia e delle Finanze, presente al think tank Remind in rappresentanza del Governo Meloni su indicazione di Palazzo Chigi, sull’istituzione della nuova Cabina di Regia sulla valorizzazione dell’Immobiliare Pubblico su social housing, student housing, senior living. “A nome mio e del Governo, che oggi qui rappresento, saluto il presidente di Remind, Paolo Crisafi, che ringrazio per l’invito, le istituzioni civili, militari e religiose, i rappresentanti delle forze produttive, i relatori e tutti i presenti in sala. Approfitto di questo prestigioso consesso per raccontare l’attività che il Governo sta svolgendo, presso il Ministero dell’Economia e Finanze, in materia di gestione, manutenzione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Nel mese di luglio, con il decreto PA2, ho promosso l’istituzione, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di una Cabina di regia con funzioni di impulso, coordinamento e controllo in materia di programmazione e realizzazione degli interventi necessari alla migliore gestione, manutenzione, messa in sicurezza, efficientamento energetico-ambientale, valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare pubblico.
È la prima volta nella storia della Repubblica che viene istituita una regia comune sul mattone di Stato con l’opportunità di individuare obiettivi di senso su cui fondare politiche contemporaneamente economiche, sociali e ambientali. I processi di valorizzazione avverranno secondo il rispetto dei parametri ESG (Environmental, Social and Governance). È proprio sulla lettera S, la dimensione sociale, che vorrei sviluppare il mio ragionamento. Vogliamo valorizzare il nostro patrimonio immobiliare pubblico, tra i più belli al mondo, lungo una direttrice che potremmo riassumere in tre S: social housing, student housing, senior living. Vorrei aggiungere una ulteriore lettera “S” che è trasversale su ogni ragionamento, che è prioritaria nell’agenda del Governo Meloni: il tema della Sicurezza. Ed anche in questo caso ci muoviamo secondo le migliori prassi per la sicurezza delle persone, tenendo ben presente le “Caivano d’Italia” per rendere tutti i territori, le infrastrutture, gli immobili e i relativi impianti sicuri sia da un punto di vista strutturale sia di sicurezza urbana”.
I temi della tutela della nostra casa comune sono oggetto di approfondimenti per l’elaborazione di paper da mettere a disposizione delle Istituzioni Europee, Nazionale, Locali ed Ecclesiastiche a cura del tavolo tecnico-scientifico composto da Tommaso Accetta Presidente dei Giovani Remind, Barbara Casillo Direttore Generale Aica, Marco Daviddi Managing Partner Strategy and Transactions EY, Dario Focarelli Direttore Generale Ania, Giulio Gravina Direttore Sicurezza Privata Remind e Cofondatore G. Italpol, Manfredi Lefebvre Vp Remind e Presidente Gruppo Heritage, Massimo Ponzellini Presidente Centro Studi Giuseppe Bono, Filippo ReanDirettore Generale RX France, Gabriele Scicolone Consigliere Delegato Remind e Ad Artelia Italia, Luca Torchia Chief Communication Officer Gruppo FSI e i Partner Remind.
Paolo Crisafi Presidente Remind, Associazione portavoce del comparto immobiliare allargato, ha fatto presente: “Innanzitutto, vorrei ringraziare sentitamente il Santo Padre, Papa Francesco, per il messaggio e per la benedizione che ha rivolto a tutti noi in un momento storico così delicato, dove la prepotenza e la sopraffazione rischiano di prendere il sopravvento sulla democrazia e la collaborazione. In un mondo trasfigurato da guerre e conflitti, sentiamo di avere la responsabilità di promuovere la Pace, non come valore astratto e irraggiungibile, ma come la più autentica manifestazione del bene in terra.
Gli sforzi del Santo Padre, il Suo toccante perseverare verso questa meta ambita, ci spingono ad impegnarci sempre di più verso una pacificazione intesa in senso ampio, come cessazione dei conflitti armati, ma soprattutto come una continua azione di comprensione e di reciproca cooperazione al fine di promuovere la sicurezza e il benessere delle persone dove vivono, operano e transitano. Lo stesso atteggiamento che ha inquinato lo spirito umano, ha contestualmente trasfigurato anche la nostra casa comune. Le conseguenze di tali degenerazioni, giorno dopo giorno, si rendono sempre più evidenti. Alluvioni, siccità, tempeste ed altre calamità naturali mettono a repentaglio la salute e la sicurezza di tutti; e in maniera particolare delle fasce più deboli. A tal riguardo, vi sono state diverse iniziative che hanno avuto come ispirazione l’Enciclica Laudato Sì e che come Remind abbiamo approfondito e resa una linea guida unitamente a Mons. Joshtrom Kureethadam autore de “I 10 Comandamenti Verdi”. L’Enciclica Laudate Deum sarà per noi un ulteriore punto di riferimento per le attività. Il comparto immobiliare allargato è in continua evoluzione, e l’associazione è determinata a guidare questo cambiamento in modo positivo. È quanto mai necessario unire le tradizionali categorie settoriali, importanti per compattare i segmenti delle attività produttive, all’interno di un’unica visione di sistema, per dare nuovo impulso all’incontrovertibile esigenza dei tempi di congiungere il più vasto panorama di attori e la più estesa partecipazione delle professioni e dei soggetti pubblici e privati all’elaborazione di un piano sviluppo sostenibile e di messa in sicurezza dei territori. Il nostro scopo è quello di partecipare alla costruzione di un presente e di un futuro migliore, integrando il vasto bagaglio tecnico e esperienziale del passato con le nuove frontiere dell’innovazione all’interno di un tessuto sociale, economico e culturale in costante evoluzione. In tale contesto desidero ringraziare il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Sottosegretario dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano (presente in rappresentanza del Governo e, quindi, suo tramite esternare gratitudine alle altre Istituzioni partecipanti ai lavori), il Vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri oltre che S.E. Mons. Giuseppe Baturi Segretario Generale della Cei e Andrea Monda Direttore de “L’Osservatore Romano” con cui Remind dialoga per la cura della nostra casa comune insieme alle buone pratiche del Pubblico e del Privato”.
Il Santo Padre, particolarmente attento alle nuove generazioni, incontra il Presidente dei Giovani Remind Tommaso Accetta