“LA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO”: la ricetta Remind per uscire dalle Crisi

(Agenpress, 25.04.22) Una qualificata partecipazione di rappresentanti del Governo, del Parlamento Italiano ed Europeo, delle Istituzioni e di Roma Capitale hanno caratterizzato anche questo anno l’incontro “La Bellezza salverà il Mondo” organizzato da Paolo Crisafi Presidente di Remind Filiera Immobiliare in collaborazione con il Parlamento Europeo – Ufficio Italia (Carlo Corazza, Direttore) in occasione della ricorrenza del Natale di Roma 2022 e della Giornata Mondiale della Terra.

Gli interventi hanno preceduto la Lectio Brevis Magistralis da parte di tre famosi architetti, Stefano Boeri, Michele De Lucchi e Massimiliano Fuksas sulla Nuova Cultura delle Città e dei Territori.

INTERVENTI DI APERTURA

Nel suo intervento in apertura dei lavori il Presidente di Remind Paolo Crisafi ha esordito con: “<<La Bellezza salverà’ il Mondo>> è il percorso valoriale iniziato da Remind nel 2021 in occasione del Natale di Roma e della Giornata Mondiale della Terra e salutato dal Santo Padre con <<un bene augurante pensiero, esprimendo apprezzamento per il significativo evento volto a favorire una ripresa economica e culturale animata da una autentica sensibilità’ ecologica per preservare la bellezza del Creato>>.

Anche nel 2022 Remind, con la collaborazione del Parlamento Europeo Ufficio Italia, ha riunito in una tavola rotonda gli esponenti delle istituzioni governative, parlamentari, locali e tecnico-scientifiche insieme ad alcuni rappresentanti delle buone pratiche imprenditoriali e manageriali che contraddistinguono il nostro Paese, con un focus dedicato a Roma Capitale. Partecipare a Remind non solo significa entrare nella grande famiglia degli Imprenditori, dei Manager, degli Operatori e dei Professionisti che si sono distinti nell’essere delle buone pratiche, ma soprattutto vuol dire contribuire, insieme alle Istituzioni virtuose, ad alimentare quel percorso valoriale per uscire dalle crisi sanitarie, sociali e economiche dovute al COVID 19 e allo STATO DI EMERGENZA per la guerra. Esperienze, idee, valori per modernizzare le nostre città e i territori diventando portavoce di un nuovo modello di sviluppo e di una nuova cultura dell’abitare volta a modernizzare il Paese, per consegnarlo migliore alle future generazioni”.

Ha fatto seguito Carlo Corazza, Direttore del Parlamento Europeo – Ufficio Italia che ha così introdotto i lavori: “Grazie Paolo Crisafi e Remind. Titolo molto bello, La Bellezza salverà il Mondo – Natale di Roma.  La UE si fonda su una visione comune dell’uomo, su una comune identità europea fondata su libertà e dignità della persona. Con il sostegno all’Ucraina difendiamo questi valori con il sostegno all’Ucraina.  Ci siamo mai chiesti perché l’Europa ha tutta questa bellezza? metà del patrimonio mondiale dell’UNESCO. I nostri valori e la nostra bellezza e creatività si fondano su tremila anni di storia in cui affondano le nostre radici e che hanno forgiato la nostra identità comune.  Questa identità è nata tra le isole e sulle rive del Mediterraneo, lungo i fiumi, lungo il Tevere, con l’agorà di Atene e il Senato di Roma, i discorsi di Pericle o di Cicerone, in un viaggio continuo di scambi e mescolanza di merci e di idee. Un viaggio proseguito lungo le grandi vie consolari, negli anfiteatri, con le opere filosofiche e quella di satira, il teatro comico e la tragedia.  È continuato nelle abbazie medioevali che hanno trasmesso il nostro sapere antico. Nelle prime università, con il pellegrinare di studenti da tutta Europa. Nei liberi comuni, nei porti franchi, sempre aperti all’avventura di nuovi sbocchi commerciali e nuove terre da esplorare. Lettere di credito.  Fino al Rinascimento, all’Illuminismo, al Romanticismo, al pensiero moderno, in una continua contaminazione tra geni da ogni parte d’Europa: da Dante a Shakespeare, da Caravaggio a Rembrandt, da Moliere a Goethe, da Bach a Mozart, da Voltaire a Manzoni, da Van Gogh a Picasso, da Camus a Pirandello.  Grazie a questo viaggio straordinario noi europei sappiamo chi siamo e non dobbiamo avere paura di essere aperti al confronto con altre culture e siamo campioni nella creatività. L’Europa è all’avanguardia nelle industrie culturali e creative, dove bellezza, design, stile si fondono con tecnologia e saper fare industriale, nella continua ricerca dell’eccellenza. Questa leadership, che non può essere delocalizzata.  Cultura e creatività fattori di crescita e occupazione.  Questi settori sono tra i più dinamici, aprono opportunità di crescita e creano nuovi lavori qualificati per i giovani. Si stima, per ogni posto di lavoro diretto, il settore culturale ne generi 27 indiretti, molti di più dell’industria dell’auto, per fare un esempio.  Le Industrie Culturali e Creative impiegano 12 milioni di lavoratori, il 7,5% dell’UE, con un fatturato di 509 miliardi.

I settori ad alta intensità di proprietà intellettuale generano 1/4 dell’occupazione e 1/3 del valore UE.  Per questo dobbiamo puntare su settori in cui lavoro e creatività continueranno ad essere essenziali. Penso a turismo, design, digitalizzazione dei siti culturali, alta gamma, artigianato di eccellenza. Roma e l’Italia possono essere protagoniste.  Autori, artisti, designer, sono la fonte principale di queste attività, con forte impatto su altri comparti, contribuendo all’eccellenza dei prodotti europei.  Pensiamo all’alta gamma: un mercato da 1000 miliardi, di cui l’Europa è leader col 70% della produzione.  Il 62% dei prodotti d’alta gamma è venduto all’estero e rappresenta il 10% di tutte le esportazioni UE.

Sinergie tra turismo e Industrie Culturale e Creative sono un altro grande volano di crescita.  Già oggi il turismo vale 10% di PIL e occupazione. Entro il 2030 i viaggiatori passeranno da 1 a 2 miliardi.

L’Italia e Roma possono intercettare questa nuova classe emergente, che viene in buona parte dall’Asia, grazie al suo patrimonio storico, stile di vita e creatività.

In Europa l’obiettivo è consolidare il nostro primato, passando dagli attuali 550 a 700 milioni di arrivi entro il 2025. Nei prossimi 10 anni possiamo creare fino a 5 milioni di nuovi posti.  L’eccellenza manifatturiera e le Industrie Creative attraggono il turismo, così come il turismo favorisce l’export. Questo vale tanto per abbigliamento, formaggi o vini, quanto per auto, grandi alberghi o audiovisivo. Chi, all’estero in Cina, acquista nostri prodotti d’eccellenza o vede film ambientati in Europa è, poi, invogliato a visitarci.  In buona parte sarà composto da una nuova classe emergente, soprattutto dall’Asia, con potere di spesa. Questi nuovi viaggiatori cercano la bellezza, lo stile, il design, la moda, il cibo di noi europei. Possono essere una fonte inesauribile di nova domanda di beni e servizi, di export. Con ricadute su tutti i settori chiave dalla nostra economia: trasporti, costruzioni, commercio, cantieristica, moda o agroalimentare.  Il patrimonio culturale è un elemento chiave per l’economia e l’attrattività delle regioni e delle città europee. L’innovazione è la via per incentivare questo potenziale.  Pensiamo ai musei digitalizzati o a viaggi nel tempo con realtà aumentata nei nostri siti archeologici, al turismo industriale o ai viaggi alla scoperta della cultura enogastronomica locale.  Al termine della sessione di apertura, un reportage prodotto da ARTE ci mostrerà esempi di come la rivoluzione digitale contribuisce a rivitalizzare la nostra eredità.  Il Parlamento europeo è in prima linea in queste sfide. Legislative, tutela della creatività, esempio della direttiva su copyright che ha messo freno allo strapotere dei giganti del web. Tutela della proprietà intellettuale.  Sugli investimenti: 1870 mld. Sostegno alle ICC e al Turismo. PNRR e NGEU.  Vanno usate meglio le risorse esistenti. I Fondi regionali Ue possono fungere in parte da garanzia, in sinergia con “Orizzonte 2020”, il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici e la Banca Europea per gli Investimenti, per progetti nella cultura e creatività. Contribuendo, ad esempio, a recupero, valorizzazione e digitalizzazione del patrimonio culturale. Con un aumento dei visitatori e dell’occupazione.  È essenziale anche investire di più in formazione e competenze. Mancano manager di musei, bravi cuochi, esperti di digitale, mediatori culturali, designer e programmatori, ma anche abilità manuali necessarie per l’alta gamma. Il patrimonio culturale rappresenta non solo le nostre radici ma soprattutto il nostro futuro.  Un sentimento comune europeo non si crea soltanto attraverso la scoperta della nostra identità comune”

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