Andrea Gori al think tank Remind “Insieme per la Pace nel Mondo – Giornata Internazionale della Pace” del 21 settembre 2022

E’ intervenuto al think tank Remind “Insieme per la Pace nel Mondo – Giornata Internazionale della Pace” del 21 settembre 2022 Andrea Gori Virologo e Direttore UOC Policlinico di Milano, che ha così dichiarato:

“Parlando di ciò che è stata la pandemia e anche in relazione a un’ottica futura di prevenzione di nuovi eventi pandemici, vorrei mettere in risalto quelle che sono le caratteristiche delle persone che hanno avuto il Covid e la centralità di particolari condizioni fisiche e patologiche che hanno aggravato la stessa malattia da Coronavirus.

In questo senso, il primo fattore di rischio, di mortalità o comunque di severità di Covid nelle persone sotto sessant’anni è l’obesità; al secondo posto troviamo il fumo e al terzo le patologie cardiovascolari.

Nell’ottica di “mens sana in corpore sano” il problema dell’obesità giovanile è uno dei problemi più grossi che avremo nel futuro per quanto riguarda la medicina; le patologie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la prima causa di morte, soprattutto nei paesi industrializzati; e continua ancora la lotta al fumo.

Se pertanto vogliamo prepararci alla prossima pandemia dovremmo essere più forti nei confronti del virus e questo vuol dire prepararci anche “fisicamente”.

Dobbiamo ridurre il più possibile quelli che sono i fattori di rischio affinchè queste patologie non si sviluppino e soprattutto non siano particolarmente gravi nei soggetti che vengono colpiti.

Per quanto riguarda le problematiche a lungo termine dei pazienti che hanno avuto il Covid e che hanno ancora oggi problemi respiratori, l’elemento più significativo anche in questo senso è il fumo. Chi non fuma ha avuto un recupero molto più brillante, mentre per chi fuma il Covid è stato qualche cosa di devastante.

Questo per far capire realmente l’importanza di tali fattori di rischio e del condurre uno stile di vita sano.

L’ultima cosa che vorrei dire, nel ricollegarmi al concetto di salute, è il fatto che il Covid è sicuramente stato il primo episodio epidemico nell’era della globalizzazione.

La correlazione tra globalizzazione ed emergenza di eventi pandemici è in questo senso dettata da una serie di fattori legati al concetto di salute e di società.

Da questa prospettiva, se 15 anni fa parlare di metropoli voleva dire parlare di una città con 5 milioni di abitanti, oggi, invece, troviamo città anche con più di 20 milioni di abitanti.
Questo per condividere come i problemi sociali e quelli legati alla salute che questi grandi cambiamenti demografici hanno comportato e comportano all’interno della nostra società sono stati probabilmente quelli che hanno favorito maggiormente la comparsa del Covid.

In quest’ottica, pertanto, se parliamo di “mens sana in corpore sano” dobbiamo anche pensare ad ambienti sani e ad uno sviluppo sano della società.

Il fenomeno di forte metropolizzazione degli ultimi vent’anni ha infatti portato ad avere, da una parte, delle vere e proprie megalopoli e, dall’altro, a un miliardo e 500 mila persone che vivono tutt’ora all’interno di “Slums”, ovvero dimore senza acqua luce o elettricità e in condizioni igieniche precarie.

Nel complesso, dobbiamo pensare a un concetto di salute più generalizzato e che la prevenzione di eventi pandemici deve partire da un concetto di salute che non ha a che fare strettamente con le malattie infettive ma che è comunque fortemente correlato con esse.

Partecipo volentieri alle nuove concezioni di Immobiliare allargato e Cultura dell’Abitare che contemplano
“Mens sana in corpore sano”, quindi, da applicare tramite la cosiddetta “prepareness” e tramite una buona educazione alla salute per prevenire l’infezione e soprattutto le complicanze da essa generate”.