Si e’ svolto a Roma presso Esperienza Europa – Davide Sassoli in collegamento con gli Uffici di Bruxelles, il Think Tank “Futuro Italia Remind” insieme al Parlamento Europeo Ufficio Italia con un focus sulle Politiche europee sull’immobiliare allargato in Italia – DIRETTIVA ENERGETICA e altre misure.

ITER DEL PROVVEDIMENTO

Via libera dalla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo alla proposta di revisione della direttiva sulle performance energetiche degli edifici.

L’ok è arrivato con 49 voti a favore, 18 contrari e 6 astenuti. Tra i voti contrari ci sono gli eurodeputati italiani dei tre partiti di maggioranza di governo: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Si ritengono, invece, soddisfatti Movimento 5 Stelle e Pd. Azione esprime perplessità.

Secondo l’iter burocratico, il prossimo step è il voto dell’Assemblea plenaria dell’Europarlamento (del 13-16 Marzo) . Da quel momento avrà inizio il “trilogo”, il negoziato fra le tre istituzioni europee (Commissione, Consiglio e Parlamento) per giungere all’approvazione della versione finale e la pubblicazione della direttiva in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento rientra nel «Fit for 55», il pacchetto di riforme e regolamenti promulgati dall’Unione europea con gli obiettivi di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 e di accelerare il processo verso una neutralità climatica al 2050.

OBBIETTIVI

Il provvedimento, con le modifiche approvate il 9 Febbraio 2023 dalla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo, fissa tre principali obiettivi, più ambiziosi rispetto a quelli avanzati in precedenza dalla Commissione europea: tutti gli immobili a scopo residenziale di ciascun Stato membro dell’Ue dovrà raggiungere entro il primo gennaio 2030 la classe energetica «E», mentre nel 2033 dovranno ottenere la classificazione in «D»; il tutto allo scopo di conquistare una neutralità assoluta di emissioni nel 2050.

Il provvedimento punta a ottenere un taglio di circa il 25% dei consumi energetici degli edifici europei, che sono i principali consumatori nell’Ue, e rientra nel più ampio pacchetto Fit for 55, la strategia per arrivare a un taglio delle emissioni complessive del 55% entro il 2030, poi ricalibrata con il piano RePowerEu alla luce della crisi energetica seguita all’aggressione di Putin all’Ucraina.

Sarebbe stato un provvedimento accolto con favore in maniera trasversale nel momento stesso in cui esso fosse stato diretto ad incentivare piuttosto che a obbligare, con tempistiche e modalità appropriate al contesto di attuazione.

ESENZIONI
Potranno essere esonerati dai lavori di ristrutturazione per l’efficientamento energetico gli edifici residenziali di particolare pregio artistico e architettonico, storico, i luoghi di culto, edifici temporanei (per cui si intende una casa unifamiliare o un’installazione fatti per essere modificati o durare un determinato intervallo di tempo), le seconde case utilizzate per meno di quattro mesi all’anno e quelle autonome che hanno una superficie inferiore ai 50 metri quadri. I Paesi possono, inoltre, decidere di esentare anche alcuni immobili di edilizia residenziale sociale, nel caso in cui gli interventi necessari all’adeguamento comportino un aumento dei canoni di locazione.

UNIFORMARE I PARAMETRI PER LA CLASSIFICAZIONE ENERGETICA IN EUROPA

Finora ogni Paese dell’Eurozona ha adottato una classificazione energetica propria, di competenza nazionale. Quindi, le categorie a livello europeo non necessariamente equivarranno a quelle in vigore in Italia. Infatti, con l’eventuale approvazione della direttiva sulle «case green», l’Unione europea intende uniformare le performance energetiche degli immobili di tutti gli Stati membri all’interno di una scala standard. Gli estremi saranno la classe «A», che comprenderà le abitazioni in grado di soddisfare il target delle zero emissioni, e la classe «G», che rappresenterà le peggiori prestazioni energetiche e dovrà corrispondere a una quantità di edifici che non superi il 15% del patrimonio immobiliare nazionale. Sarà il testo definitivo, poi, a stabilire i parametri precisi di tutte le classi intermedie.

DEROGHE

Tra le modifiche approvate dalla commissione dell’Europarlamento rientra anche la conferma di una deroga valida e applicabile per massimo il 22% degli immobili (che per l’Italia rappresenta circa 2,6 milioni di abitazioni) e che non potrà andare oltre il termine massimo del primo gennaio 2037: tutti i Paesi membri potranno informare l’Unione europea di eventuali motivi oggettivi e validi che impediscono il salto di classe energetica (come il prezzo eccessivamente elevato delle materie prime, la difficile reperibilità di manodopera qualificata o un’impossibilità tecnica a realizzare i lavori) e fermarsi al livello che sarà tecnicamente possibile raggiungere, anche se inferiore al target indicato dalla direttiva.

LE SANZIONI

La direttiva non impone agli Stati membri di sanzionare i proprietari che non rispettano le indicazioni: ciò significa che ogni Stato potrà decidere in tal senso come orientarsi. Non sarà neppure vietata la vendita o l’affitto di case “non in regola”, cioè con classe più bassa della E, dal 2030 in poi.

IL CONTESTO ITALIANO

Il problema è che l’Italia ha un parco residenziale particolarmente malandato e inefficiente, con una proprietà immobiliare molto frammentata, quindi poco disposta a investire nelle riqualificazioni. Piu’ fonti indicano che le abitazioni in classe inferiore alla D ad oggi sono circa il 75% (34% G, 23,8% F, 15,9% E), ma in realtà si tratta di numeri solo indicativi, perché una piccola parte degli immobili ha un attestato di prestazione energetica (Ape). In più la direttiva prevede la riclassificazione di tutti gli immobili, con la riduzione della classe G al 15% del patrimonio più energivoro. La stima che sui 12,5 milioni di edifici presenti in Italia almeno 9, costruiti prima delle norme sull’efficienza energetica entrate in vigore nel 1974, avrebbero bisogno di ri-qualificazione. Tenendo conto degli immobili esentati (ad esempio le case più piccole di 50 metri quadri), almeno due terzi degli immobili censiti, circa 8 milioni, avrebbe bisogno di ristrutturazione.

LE PAURE SUL DEPREZZAMENTO DEGLI IMMOBILI

Le paure  sono grandi e diverse:  deprezzamento generale degli immobili (non solo di quelli non energeticamente efficienti ma, a cascata, anche degli altri), con ricadute negative sui consumi, rischi per il settore bancario, aumento dei prezzi per tutti i lavori edilizi, fermo dell’essenziale opera di messa in sicurezza del nostro patrimonio, deturpamento di luoghi attrattivi per il turismo.

SCALDARE UNA CASA SENZA SPRECARE

Il grande cantiere aperto dalla Commissione di Ursula Von Der Leyen per vincere la guerra dell’energia parte dal presupposto che prima di tutto bisogna tagliare gli sprechi. E scaldare una casa che disperde il calore è uno spreco.

I LAVORI

Per ottenere un miglioramento di classificazione gli immobili dovranno essere sottoposti agli stessi interventi previsti oggi per il superbonus: coibentazione dell’edificio, cambio della centrale termica, possibilmente sostituzione degli infissi e installazione del fotovoltaico. Considerando che il superbonus ha comportato finora un impegno di spesa per 68,7 miliardi di euro da parte dello Stato e ha riguardato il 5% degli edifici unifamiliari e meno dell’1% dei plurifamiliari, la stima della spesa complessiva si aggirerebbe sui 400 miliardi di euro. Mutui online parla di 540 miliardi.

I COSTI E STRUTTURE DI SOSTEGNO FINANZIARIE

Per capire quanto potrebbero costare i singoli interventi è sufficiente dare un’occhiata alle tabelle del ministero della Transizione ecologica, stilate per verificare la congruità delle spese per il superbonus. Per isolare una copertura orizzontale si può arrivare a 300 euro al metro quadro, mentre per un pavimento a contatto con il terreno servono 180 euro al metro. In una casa indipendente di 100 metri quadri con tetto piano l’esborso può arrivare a 48mila euro. I serramenti hanno invece come limite di spesa 780 euro a metro quadro nelle Regioni più calde e 900 euro in quelle più fredde. In una casa da 100 metri con superficie vetrata di 15 metri, la spesa può oscillare tra i 12 e i 13.500 euro. Si tratta, ovvia-mente, di spese che non possono essere sostenute dai singoli e quindi ci sarà bisogno di ulteriori schemi per finanziarle dopo la fine del superbonus. La direttiva sulle ‘Case Green’, secondo Mutui online, avrebbe un costo stimato di 540 miliardi in Italia, pari a 20 finanziarie.

E’ fondamentale la struttura di sostegno finanziario efficace per gli interventi previsti nella Direttiva per metterli a terra. Una struttura di sostegno che potrebbe anche includere la creazione di un Energy performance renovation fund. La messa in sicurezza, la riqualificazione e più in generale lo sviluppo sostenibile del nostro patrimonio immobiliare rientra in un tema di politica industriale e deve avere una visione di sistema all’interno di programmi di lunga durata.

IL PATTO REMIND PER MIGLIORARE LA DIRETTIVA E PER UN PIANO DI SVILUPPO SOSTENIBILE CON UNA VISIONE DI SISTEMA

Si rende sempre più necessario mantenere attivo il confronto fra le diverse parti coinvolte per seguire e migliorare il testo normativo nel percorso dei lavori.

Durante “Futuro Italia” è stato siglato un “patto”che vede Remind approfondire i temi, tenendo conto delle caratteristiche della nostra Nazione, con il Parlamento, il Governo e il Parlamento Europeo.

E’ fondamentale un piano, con una visione di sistema, di messa in sicurezza e sviluppo sostenibile per l’Italia.
CLICCA SUL NOME DEL RELATORE PER GUARDARE IL SUO INTERVENTO
INTRODUZIONE

Paolo Crisafi Presidente Nazionale Remind (moderatore)

Carlo Corazza Direttore Ufficio Italia Parlamento Europeo

INTERVENTO DI APERTURA

Raffele Fitto Ministro per Affari Europei, Sud, Politiche di Coesione e PNNR

DIRETTIVA EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMMOBILI

Piero Benassi Ambasciatore e Rappresentante Permanente presso l’UE

Ciarán Cuffe Relatore per il Parlamento europeo, Gruppo Verdi/Alleanza Libera Europea

Isabella Tovaglieri Relatrice Ombra, Gruppo Identità e Democrazia

INDIRIZZI DI SALUTO

Gilberto Pichetto Fratin Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Adolfo Urso Ministro delle Imprese e del Made in Italy

Alessandro Morelli Sottosegretario della Presidenza del Consiglio  – DIPE

LO SCENARIO ITALIANO

Maurizio Gasparri Vicepresidente del Senato della Repubblica

Renato Loiero Consigliere Politiche Bilancio del Presidente del Consiglio

Gilberto Dialuce Presidente Enea

Alfonso Pallavicini Presidente Associazione Europea Case Storiche

Giacomo di Thiene Presidente Associazione Dimore Storiche Italiane

Francesco Burrelli Vicepresidente Remind e Presidente Anaci

Gabriele Scicolone Presidente Città Metropolitane Remind e Ad Artelia Italia

Marco De Vincenzi Consigliere Generale House of Change

DEMANIO: LE NUOVE STRATEGIE ENERGETICO-AMBIENTALI

Riccardo Pacini Responsabile Area Innovazione e Sviluppo

PARLAMENTO EUROPEO

Massimiliano Salini Membro Commissione per i trasporti e il turismo  – Tran (Forza Italia)  – Gruppo Partito Popolare Europeo

Beatrice Covassi Membro Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia – Itre (Partito Democratico)  – Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo

Ignazio Corrao Membro Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia  –Itre (Indipendente)  – Gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea

 Nicola Procaccini Membro Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare – Envi (Fratelli d’Italia)  – Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei

Tiziana Beghin Membro Commissione per il Commercio Internazionale – Inta e Sostituto in Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia – Itre (Movimento 5 Stelle) – Non Iscritti

RISOLUZIONE N. 7/00025 (16.01.23) CAMERA

Tommaso Foti Primo Firmatario

RISOLUZIONE N. 7/00025 (16.01.23) CAMERA

 Tommaso Accetta Presidente Giovani Remind

Marco De Vincenzi (Consigliere Generale House of Change) al Think Tank Futuro Italia Remind 7 Febbraio 2023

Paolo Crisafi (Presidente Nazionale Remind) al Think Tank Futuro Italia Remind 7 Febbraio 2023

Tommaso Foti (Primo Firmatario Risoluzione N. 7/00025 della Camera) al Think Tank Futuro Italia Remind 7 Febbraio 2023

Tiziana Beghin (Membro Commissione per il Commercio Internazionale e Sostituto in Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia al Parlamento Europeo) al Think Tank Futuro Italia Remind 7 Febbraio 2023

Nicola Procaccini (Membro Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare) al Think Tank Futuro Italia Remind 7 Febbraio 2023

Ignazio Corrao (Membro Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento Europeo) al Think Tank Futuro Italia Remind 7 Febbraio 2023

Beatrice Covassi (Membro Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento Europeo) al Think Tank Futuro Italia Remind 7 Febbraio 2023

Massimiliano Salini (Membro Commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento Europeo) al Think Tank Futuro Italia Remind 7 Febbraio 2023

Riccardo Pacini (Responsabile Area Innovazione e Sviluppo del Demanio) al Think Tank Futuro Italia Remind 7 Febbraio 2023

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